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Malattie reumatiche: la prevenzione passa anche dalla tavola

Sanihelp.it – Dal 12 al 14 aprile si svolgerà a Genova il XVII Congresso Mediterraneo di Reumatologia: vi parteciperanno oltre 400 reumatologi e pazienti provenienti da 45 diverse nazioni.


Fra i temi al centro dell’attenzione sicuramente anche quello relativo al rapporto fra cattiva alimentazione e sviluppo di malattie reumatiche.

La connessione esiste poiché è stato dimostrato che alcuni costituenti nutrizionali sono in grado di svolgere una funzione protettiva nei confronti di numerosi processi infiammatori alla base delle patologie reumatiche.

Ad oggi le malattie reumatiche interessano circa 5 milioni di connazionali e le forme più gravi sono in grado di minare seriamente la qualità della vita di chi ne soffre.  

La preoccupazione degli esperti è dovuta anche al fatto che anche in Europa e in particolare nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sempre meno seguono la Dieta Mediterranea, che pure è nata e si è diffusa in Paesi come l’Italia o la Grecia.

I dati statistici relativi al Nostro Paese riguardo alla diffusione di obesità e sovrappeso in età infantile sono quantomeno preoccupanti: in Campania sono obesi il 19% dei bambini, il 16% in Calabria, l’11% in Abruzzo.

Se non si interviene seriamente per invertire questo trend in un futuro non troppo lontano sarà sempre maggiore l’incidenza non solo delle malattie cardiovascolari, ma anche di artrite, lupus e gotta.


Mangiare bene, con equilibrio e avendo cura di introdurre correttamente tutti i macro e micro nutrienti, tenere sotto controllo il proprio peso corporeo è il primo passo per mantenersi in buona salute.

Nello specifico per prevenire le malattie reumatiche è importante consumare regolarmente frutta e verdura, in particolare quella colorata ricchissima di antiossidanti che preservano le cellule dalle degenerazioni.

Una simile azione protettiva è svolta anche dagli omega-3 presenti nel pesce azzurro e rosa.

Da limitare al minimo, invece, è il consumo di bevande zuccherate che oltre ad apportare inutili calorie, insieme a un eccesso di sale da cucina, favoriscono l’attivazione di alcune cellule infiammatorie come i linfociti Th-17, coinvolte nei processi di flogosi.

«La nutrizione corretta può essere considerata un vero e proprio ‘farmaco’ contro alcuni disturbi cronici dell’apparato muscolo-scheletrico – conclude il prof. Mauro Galeazzi, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Nei pazienti con artrite reumatoide, per esempio, vanno raccomandati alcuni cibi che hanno dimostrato di avere effetti terapeutici non trascurabili sulla progressione del malattia. I peperoncini rossi aumentano la produzione di macrofagi anti-infiammatori che regolano la risposta immunitaria. Alcuni flavonoidi antiossidanti, contenuti nel cacao sono delle potenti sostanze anti ossidanti che limitano il processo di arrugginimento delle cellule. Anche il consumo di ginseng rosso riduce lo stato di attività delle citochine responsabili dell’infiammazioni. Una dieta ricca di vitamina D e acidi grassi omega-3, infine, migliora i risultati dei trattamenti contro l’artrite reumatoide». 

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