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Bloccare il raffreddore disattivando una proteina

Verso una possibile cura dal virus del raffreddore

Sanihelp.it – Un team congiunto  di ricercatori della Stanford University e della University of California, San Francisco, grazie ad uno studio pubblicato su Nature Microbiology, sembra sulla buona strada per debellare il virus del raffreddore tramite la disattivazione di una specifica proteina prodotta dalle cellule umane.


Il comune raffreddore può essere scatenato da oltre 200 ceppi virali i quali, come si sa, sono in grado di mutare rapidamente la propria forma, diventando resistenti a medicinali e vaccini. Secondo le stime, nel corso dell'inverno possiamo in media essere attaccati da quattro virus diversi, che non ci rendono immuni dai possibili malanni della stagione successiva. Ciò significa che ogni raffreddore equivale a un nuovo nemico per il nostro organismo.

La maggior parte dei virus del raffreddore rientra nel gruppo dei rhinovirus, che a sua volta fa parte del più ampio insieme degli enterovirus. Il lavoro degli scienziati americani ha permesso di individuare una proteina che, nelle cellule di mammifero, regola proprio la replicazione degli enterovirus: si tratta di un enzima chiamato SETD3, il quale una volta ‘spento’ sembra impedire alle particelle virali di replicarsi e diffondersi nell'organismo.

Dopo avere isolato la proteina e il gene che la produce, gli scienziati hanno condotto vari test in laboratorio, riuscendo a dimostrare che la replicazione virale era mille volte più bassa nelle cellule umane private di SETD3 e cento volte inferiore nelle cellule dell'epitelio bronchiale senza enzima. Un successivo esperimento sui topi ha poi dimostrato che gli animali incapaci di produrre la proteina arrivano in età adulta fertili e in buona salute, sviluppando immunità verso due enterovirus normalmente letali.

Inoltre, durante l'infezione, i virus sembrano sfruttare solo una parte di SETD3, lasciando libera la restante parte utile alle cellule umane. Questo dà la speranza di poter sviluppare un farmaco con ampia attività antivirale: non solo contro il comune raffreddore, ma forse contro tutti gli enterovirus, senza nemmeno interrompere la normale funzione di SETD3 nelle nostre cellule.

I ricercatori specificano che allo stato attuale si è ancora lontani dal formulare una cura universale contro il raffreddore, ma quanto scoperto rende plausibile la speranza che in un futuro ciò possa avvenire.

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