Sanihelp.it – L’epidemia da Coronavirus è influenzata da fattori climatici e metereologici?
Per rispondere a questo interrogativo ricercatori dell’Università Statale di Milano hanno misurato come il tasso di crescita giornaliero dei casi di COVID-19 sia variato nel tempo nelle diverse aree del mondo.
Gli studiosi hanno poi messo in relazione il tasso di crescita dei casi di COVID-19 con alcuni fattori ambientali quali temperatura e umidità medie dei mesi dell’epidemia; inquinamento atmosferico e con la severità delle misure di contenimento in atto quali lockdown e altre restrizioni.
Nei primi mesi del 2020, fino a marzo, la variazione del tasso di crescita di COVID-19 tra nazioni è risultata essere fortemente associata a temperatura e umidità.
In particolare, l’epidemia cresceva più rapidamente a temperature medie di circa 5°C ed umidità medio-bassa.
Viceversa, in climi molto caldi e umidi, caratteristici di alcune zone tropicali, l’epidemia sembrava diffondersi molto più lentamente.
La diffusione inoltre era anche più rapida nelle aree con maggiore inquinamento atmosferico da polveri sottili.
Nel tempo però la situazione è cambiata.
I diversi paesi del mondo hanno reagito in modo via via più stringente, mettendo in atto strategie di gestione che hanno rallentato con successo la diffusione dell’epidemia.
In pratica, i lockdown della scorsa primavera sono risultati efficaci in tutto il mondo, indipendente dal clima.
Questo studio permette di capire come le azioni umane, quali i lockdown, interagiscono con le condizioni climatiche nel determinare la diffusione dell’epidemia da COVID-19.
Tanto più si allentano le strategie di contenimento, tanto più le condizioni climatiche influenzano la diffusione di questa malattia, mentre emerge come i lockdown siano sempre efficaci – seppure ad un notevole costo economico e sociale.
Lo studio in questione, infine, mostra come le strategie gestionali interagiscano notevolmente con la variabilità ambientale e come potranno aiutare a migliorare l’efficienza della reazione a questa epidemia nei prossimi mesi.