Sanihelp.it – Molteplici studi sperimentali e clinici fin dagli anni ’50 hanno dimostrato che negli esseri umani l’ossigeno non serve solamente alla respirazione cellulare per la produzione di energia, ma genera continuamente e fisiologicamente specie chimiche più o meno altamente reattive, denominate radicali liberi. I radicali liberi rivestono grande importanza per la salute generale dell’organismo, perché controllano una serie di funzioni vitali come la difesa dalle infezioni, il funzionamento di alcuni geni e la decodifica dei segnali biochimici.
In condizione di buona salute il nostro organismo riesce a prevenire il danno da radicali liberi grazie al naturale sistema di difesa costituito dall’insieme di antiossidanti, chiamati così proprio perché contrastano l’azione ossidante dei radicali liberi. Ma se si verifica uno squilibrio tra l’aggressione dei radicali liberi e la capacità di difesa degli antiossidanti, si viene a determinare una condizione denominata stress ossidativo.
Lo stress ossidativo compromette l’attività cellulare, contribuisce ad accelerare il normale processo di invecchiamento svolgendo un ruolo negativo per la salute generale dell’organismo.
Non dà origine a sintomi specifici (pertanto non viene riconosciuto fino a quando la persona non si sottopone a test specifici di laboratorio), ma è una condizione trasversale comune a molteplici malattie come diabete, malattie cardiovascolari, epatopatie, sindrome metabolica, Alzheimer e malattie autoimmuni.
Le cause dello stress ossidativo possono essere diverse: una malattia; particolari condizioni psico-fisiche (stress, ritmi frenetici); stili di vita scorretti (alimentazione non corretta, fumo, abuso di alcol, esercizio fisico incongruo, attività lavorativa intensa); aggressione di agenti esterni (inquinamento ambientale, eccessiva esposizione solare).
Lo stress ossidativo può essere prevenuto con un adeguato stile di vita e diagnosticato con appositi test di laboratorio.
