Sanihelp.it – Diventare mamme in modo naturale a 54 anni è un’eventualità piuttosto rara, anche dopo altri figli, perché già a 40 anni oltre il 90% degli ovociti è andato perduto e quelli che restano sono di scarsa qualità, per cui anche un’eventuale gravidanza può facilmente andare incontro a interruzione volontaria.
Non ha quindi sorpreso il fatto che Brigitte Nielsen, che ha compiuto 55 anni a luglio, poche settimane dopo essere diventata mamma per la quinta volta, abbia rivelato al magazine People di aver fatto ricorso alla fecondazione assistita: un percorso durato oltre 10 anni per poter arrivare a tenere tra le braccia la piccola Frida.
«È una strada davvero lunga. Quello che voglio che le donne sappiano è che tutto è possibile, ma occorre essere realistici» ha dichiarato la Nielsen, rivelando che, poco dopo aver incontrato l’attuale marito ha iniziato a pianificare il futuro, scegliendo la crioconservazione per i propri ovuli quando aveva 40 anni: «Se non vuoi usare quelli di un donatore, devi conservare i tuoi a un’età ragionevole perché ci sia anche solo una possibilità. Non mi preoccuperei nemmeno di provarci dopo i 42 anni».
Anche in questo modo, però, non ci sono garanzie: a Brigitte i medici avevano prospettato solo il 3-4% di possibilità di diventare mamma. E non è stato per nulla facile: « Ho avuto molte delusioni. Quando si fa la fecondazione in vitro, l'80% delle volte non funziona» ha sottolineato l’attrice ricordando le telefonate, i risultati negativi, le lunghe attese. Sacrifici premiati dall’arrivo della piccola, certo, ma non alla portata di tutte le tasche: «Un'altra cosa è che è costoso. Non è facile o economico se lo fai a modo mio. Voglio che la gente lo sappia».