Sanihelp.it – Dormire, vestirsi, ma anche scoprirsi, fare una doccia o un bagno al mare, prendere il sole, fare sport: sono solo alcune delle tante difficoltà che incontrano le persone che vivono con la dermatite atopica, specie nella forma grave. Per questo è la nata la campagna di sensibilizzazione Vuoi passare in vantaggio contro la dermatite atopica? di Sanofi Genzyme.
Con il patrocinio di SIDeMaST Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse, ADOI Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani, ANDeA Associazione Nazionale Dermatite Atopica), CittadinanzAttiva, Utifar, Fenagifar, Sistema Farmacie Italia, la campagna è partita in concomitanza con il World Congress of Dermatology di Milano, per poi toccare le principali città italiane. La diffusione sarà capillare, nei punti nodali delle città, come aeroporti, stazioni ferroviarie, stazioni delle metropolitane e sarà accompagnata da uno spot radio. A guidare la Campagna è l’hashtag #ChangeAD, un appello sia ai malati, affinché agiscano per riprendere il controllo della malattia e vivere appieno la propria vita, sia agli specialisti, affinché si impegnino a riconoscere l’impatto della dermatite atopica sulla qualità di vita dei malati e a offrire percorsi di assistenza e cura mirati e adeguati.
Secondo quanto emerso dall’indagine dell’European Federation Of Allergy And Airways Diseases Patients’ Associations, l'aspetto della pelle ha conseguenze importanti, provocando imbarazzo (58%) e influenzando la vita quotidiana. Inoltre, se è vero che la dermatite atopica in molti casi non impedisce di lavorare o studiare, il 38% degli intervistati ha dichiarato di sentire compromessa la propria attività lavorativa a causa dell’aspetto della pelle. Nel complesso circa un malato su 4 sente di non riuscire a gestire la propria condizione e a tenerla sotto controllo, mentre più del 50% ha riportato depressione e/o ansia, con percentuali maggiori nei malati con la forma grave.
Tra i sintomi più pesanti da gestire, secondo uno studio pubblicato sul Journal of American Academy of Dermatology, al primo posto c’è il prurito, persistente e incessante: l’86% dei malati lo riporta tutti i giorni e il 61% lo definisce insopportabile. Per questo il 55% dei malati riporta un sonno disturbato per 5 o più giorni a settimana, con riflessi negativi sulla produttività lavorativa, sullo studio e nelle attività quotidiane. La maggior parte dei malati opera molte rinunce: il 54% non va in piscina, il 43% evita di frequentare ambienti polverosi; il 29% rinuncia ad andare in palestra, il 23% evita alcune attività lavorative, circa il 20% evita di frequentare luoghi pubblici nel tempo libero. Per il 44% degli individui con dermatite atopica grave la vita sociale e ricreativa risulta compromessa.
Oltre alla campagna, verrà lanciato AtopyReg, il primo registro italiano dei malati di dermatite atopica. Si tratta di uno strumento utile per analizzare i dati raccolti e permettere non solo di determinare la prevalenza delle patologie nella popolazione, ma anche di valutare i fattori prognostici e gli esiti delle scelte terapeutiche.