Sanihelp.it – Una associazione di ormonoterapia e terapia mirata renderà possibile evitare la chemioterapia per donne con tumore della mammella metastatico. Un'analisi di 140 studi, che ha valutato 50.029 pazienti, pubblicata su The Lancet Oncology, ha infatti dimostrato che la combinazione di ormonoterapia e dei nuovi farmaci a bersaglio molecolare (inibitori di Cdk4/6, come palbociclib, ribociclib e abemaciclib) dà migliori risultati rispetto alla sola ormonoterapia standard.
La sopravvivenza libera da progressione è raddoppiata, inoltre nessun regime di chemioterapia si è dimostrato più efficace rispetto all’associazione.
Lo studio ha visto la partecipazione di molti ricercatori italiani, coordinati dai professori Mario Giuliano, dell'Università Federico II di Napoli, e Daniele Generali, dell'Università di Trieste.
Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell'Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova, spiega che «la ricerca ha coinvolto pazienti in postmenopausa con la patologia metastatica e conferma quanto stabilito dalle linee guida internazionali, che raccomandano, anche in prima linea, l'impiego dell'ormonoterapia (con o senza terapie mirate), posticipando l'uso della chemio in queste pazienti».
Con minore tossicità.
«Oggi la chemio è ancora molto diffusa nella pratica clinica» aggiunge l’oncologa, che si augura che «l'analisi pubblicata su The Lancet Oncology possa cambiare la tendenza. Le nuove opzioni terapeutiche costituite dagli inibitori di Cdk4/6 infatti garantiscono quantità e qualità di vita».