Sanihelp.it – Spostare le lancette indietro di un’ora: un’operazione apparentemente banale in grado però di influenzare i bioritmi, acuendo la difficoltà a prendere sonno e il senso di stanchezza fisica e mentale, tutte difficoltà acuite da questa lunga convivenza con il #COVID19.
Ecco quindi che soprattutto nelle prime settimane seguenti il cambio dell’ora si può notare un aumento nel livello dello stress che può intensificare i problemi di sonno.
Se a questo si aggiungono l’ansia dai nuovi allarmi sulla diffusione del #coronavirus, l’irritabilità della reclusione forzata in famiglia e la preoccupazione per il futuro, allora la situazione si fa critica e serve una maggior resilienza.
Secondo Assolatte per superare queste problematiche è fondamentale scegliere gli alimenti giusti e mixarli adeguatamente nel menu di ogni giorno al fine di assicurare tutte le sostanze che favoriscono il buonumore, predispongono al relax e aiutano ad affrontare meglio ogni giorno.
Per un buon riposo, dunque, è essenziale puntare sul triptofano e sui fermenti lattici dello yogurt
L’elenco degli effetti benefici dei fermenti lattici sull’organismo umano è in continua crescita.
Una delle ultime scoperte è la capacità di lattobacilli e bifidobatteri di favorire il sonno e combattere lo stress.
La spiegazione è che questi fermenti lattici riequilibrano la popolazione intestinale, e così riescono a regolare il ritmo sonno-sveglia e a favorire la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore.
Effetti analoghi sono assicurati anche dal triptofano, considerato il più potente conciliatore del sonno e indispensabile anche per sintetizzare la serotonina.
La dose consigliata di triptofano è di almeno 250 milligrammi al giorno e può essere assunto consumando gli alimenti naturalmente ricchi di questa sostanza, come le patate, i formaggi freschi e stagionati (compresi quelli più leggeri, come la mozzarella light e la ricotta), il cioccolato fondente e i cereali (soprattutto orzo e avena), il pesce azzurro, le banane e l’ananas.
Se alla base dell’insonnia c’è anche una forte componente di stress, bisogna sostenere il sistema nervoso con l’alimentazione giusta, ossia quella che apporta le sostanze che favoriscono il riposo.
A tale proposito il calcio, migliore amico delle ossa, ha anche la capacità di attenuare il nervosismo e di migliorare l’umore, facilitando quindi anche il riposo. Ecco perché è importante non farselo mai mancare. Come?
Consumando le 3 porzioni al giorno di latte e/o yogurt e le 3 porzioni settimanali di formaggi, tra freschi e stagionati, suggerite dalle Linee guida per una Sana Alimentazione Italiana.
I prodotti lattiero-caseari sono, infatti, la miglior fonte alimentare di calcio, presente in grandi quantità e in forma facilmente assimilabile.
Altre fonti di calcio sono pesce azzurro (come le acciughe), sardine sott’olio, alcuni crostacei e molluschi (come gamberi, calamari e polpi), rucola e mandorle.
L’acido glutammico, invece, è un amminoacido necessario affinché l’organismo umano sintetizzi il GABA, il neurotrasmettitore che favorisce la tranquillità e aiuta a controllare l’ansia.
Il cervello, inoltre, lo trasforma in glutammina, che ha un’influenza positiva sullo stress e sugli sbalzi d’umore, anche perché agisce in modo positivo sul microbiota.
L’acido glutammico si trova nelle carni, nei formaggi e soprattutto nello yogurt e nei latti fermentati.
Le vitamine del gruppo B partecipano al funzionamento nei neuroni e alla produzione dei neurotrasmettitori, aiutando la concentrazione, contrastando la depressione e calmando il sistema nervoso.
La tirosina, infine, è un amminoacido che aumenta la capacità di memoria e la prontezza mentale, e che partecipa alla produzione di due importanti neurotrasmettitori, dopamina e noradrenalina che svolgono un ruolo attivo sull’edonismo.
La dopamina è uno starter dinamizzante, che favorisce la motivazione e innesca il piacere, mentre la noradrenalina è un acceleratore, che stimola lo stato di veglia, l’attenzione e l’autostima.
La tirosina abbonda soprattutto nei formaggi ben stagionati, come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino e negli altri formaggi invecchiat» che, al momento del consumo, lasciano dei granellini che si sentono sotto i denti.
Sono i cristalli di tirosina, naturalmente presente nelle proteine del latte e che si cristallizza durante la stagionatura.
Altri alimenti che contengono tirosina sono carni, legumi e semi oleosi.