Sanihelp.Chi dice Valtellina dice bresaola, due realtà uniche che condividono tradizioni, cultura e storia. Un legame che è sempre più apprezzato: aumentano gli italiani che con le riaperture optano per viaggi esperienziali tra natura, sport e specialità del enogastronomia.
La Valtellina si posiziona tra le mete turistiche più gettonate e proprio per questo il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina presenta la nuova campagna Destinazione Bresaola, una Guida Pocket con 10 percorsi di trekking e 10 panini che dà preziosi consigli per l’abbinamento e l’assaggio del salume tipico amato da 38 milioni di italiani.
Secondo una ricerca Doxa se per 6 italiani su 10 la Valtellina è sinonimo di enogastronomia, la Bresaola della Valtellina IGP è il prodotto più celebre della zona (78%) e anche il più apprezzato durante il soggiorno in valle (70%).Ecco dieci consigli per gustarla al meglio.
Santa Bresaola Per riconoscere la qualità del prodotto, si consiglia di assaggiare la Bresaola della Valtellina IGP al naturale, senza condimenti. In questa modalità, spesso completata da riccioli di burro al ginepro e pane di segale, viene definita Santa.
Cottura: in dirittura Se utilizzata in qualche ricetta, è bene aggiungere la Bresaola della Valtellina IGP solo a fine cottura, proprio in dirittura d’arrivo, per non alterarne sapore e profumo, lasciando il più possibile invariata anche la consistenza. L’aggiunta su una pizza per esempio? Al momento dell’uscita dal forno.
Limone: l’errata convinzione Il succo di limone direttamente sulla bresaola tende a ossidarla, provocando un effetto cotto. Limone sì, quindi, ma in una delicata emulsione con olio e pepe oppure sulla verdura d’accompagnamento.
Vino: lei rossa, lui bianco Se in genere è vero che il vino deve seguire il colore del cibo, per la Bresaola della Valtellina IGP non è così. L’abbinamento giusto, infatti, è con vini bianchi, sapidi e con un buon grado di acidità, oppure con spumanti o rosé. È un salume delicato e un vino rosso intenso ne coprirebbe il sapore: se proprio deve essere rosso, che sia delicato.
Spessore della fetta: più snella, più buona Anche la forma è sapore. La fetta deve essere gustata sottile, con uno spessore di massimo 0,6-0,8 mm. Solo così morbidezza e fragranza della Bresaola della Valtellina IGP riveleranno al palato il massimo delle loro potenzialità. Come al solito, però, ci vuole misura, e fette troppo sottili sono di difficile utilizzo in cucina.
Stagionare, ma senza esagerare Altri salumi, come il prosciutto crudo, richiedono una lunga stagionatura. Invece la Bresaola della Valtellina IGP va consumata giovane, da un minimo di quattro a un massimo di otto settimane di stagionatura. Solo così presenterà il suo tipico rosso intenso, un delicato profumo di spezie e un lieve sentore di carne stagionata. Più si stagiona, invece, e più si scurirà e si accentueranno le note speziate e la sapidità.
Lattosio? Anche no… La Bresaola della Valtellina IGP non contiene lattosio. È una scelta specifica dei produttori, sancita in modo netto dal Disciplinare di produzione. L’assenza di lattosio è però garantita esclusivamente per il prodotto con Indicazione Geografica Protetta non per la comune bresaola. Quindi attenzione all’etichetta.
Conservare bene Per conservare intatte le caratteristiche organolettiche, la bresaola affettata va consumata il prima possibile, preferibilmente entro le 24 ore. Se invece parliamo di trancio è possibile conservare il salume in frigo, tra 0 e 4° C, avvolto in un canovaccio, ricoprendo la superficie di taglio con una pellicola per alimenti che ne eviti l’ossidazione.
Il gusto della morbidezza Come riconoscere la Bresaola della Valtellina IGP? Dalla sua tenerezza. Durante la masticazione offre al palato una consistenza gradevolmente morbida, mai gommosa, e una struttura per niente fibrosa. Dopo l’assaggio, la bocca deve rimanere pulita, con una leggera persistenza di speziato e di carne stagionata. E il desiderio di mangiare un’altra fetta.
Sapori forti: vacci piano Delicata e raffinata, la Bresaola della Valtellina IGP non ama sapori troppo decisi. Anche con la rucola, quindi, la regola è fare molta attenzione e proporzioni. In questo caso, per non coprirne il sapore, andrebbe considerata una quantità di bresaola quattro/cinque volte superiore alla verdura. Con altri mix difficili, ad esempio con peperoni rossi o carciofi l’abbinamento andrebbe limitato.