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Adroterapia contro i tumori più difficili

Tumori: prevenzione e terapie

Sanihelp.it – L’adroterapia, o terapia adronica, si utilizza nel trattamento di tumori difficilmente operabili e/o resistenti alla radioterapia classica.
Mentre quest’ultima usa i raggi X, l’adroterapia impiega fasci di particelle come gli ioni carbonio e i protoni, chiamati anche adroni, dal greco adròs, che vuol dire forte.
I fasci di adroni sono in grado di distruggere le cellule tumorali in modo mirato e preciso, con pochi danni ai tessuti circostanti, e gli ioni carbonio hanno maggiore efficacia biologica rispetto alle radiazioni convenzionali e aggrediscono maggiormente le cellule tumorali.
La terapia adronica si utilizza per combattere tumori difficili da raggiungere con la chirurgia, come per esempio i condrosarcomi alla base del cranio, i melanomi dell’occhio, i sarcomi ossei, o tumori che sono resistenti alla radioterapia classica.
Si tratta di una tecnica innovativa, che in Italia viene eseguita solo presso il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia (l’unico che tratta i tumori anche con gli ioni carbonio), il Centro di Protonterapia di Trento e il Centro CATANA di Catania, per il trattamento con protoni dei soli tumori oculari.
La terapia non è dolorosa e il soggetto non diventa radioattivo per cui, dopo il trattamento, può stare vicino ad altre persone, bambini compresi.
Tuttavia, in genere l’adroterapia non viene utilizzata contro le metastasi o nella cura di tumori radiosensibili per i quali si preferisce la radioterapia tradizionale che ha una efficacia comprovata. 
Gli effetti collaterali sono transitori e di solito non sono importanti: si possono manifestare infiammazione delle mucose della bocca, della gola, del naso e degli occhi se la zona irradiata è la testa o il collo, lieve nausea se viene irradiato l’addome e arrossamento della pelle.


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