Sanihelp.it – La tecnologia basata sull’RNA, che abbiamo imparato a conoscere grazie ai vaccini anti Covid, viene testata anche sui tumori.
Un vaccino sperimentale dell’azienda Moderna, a mRNA, insieme all’anticorpo monoclonale pembrolizumab, di Merck Sharp & Dohme, ha dato risultati incoraggianti sul melanoma, con una riduzione del 44% del rischio di recidiva nei pazienti.
Lo studio ha coinvolto 157 pazienti affetti da melanoma in stadio III e IV, che erano stati sottoposti a intervento chirurgico.
I soggetti sono stati divisi in due gruppi, al primo dei quali è stato somministrato per un anno solo l’immunoterapico pembrolizumab, mentre all’altro gruppo sono state somministrate nove dosi del vaccino sperimentale contro il cancro di Moderna, associato a pembrolizumab, ogni tre settimane, sempre per un anno.
I risultati, come detto, sono stati incoraggianti, in quanto il secondo gruppo ha mostrato una riduzione del rischio di recidiva del 44% rispetto al gruppo trattato con il solo anticorpo monoclonale.
«In sostanza, abbiamo ridotto della metà il rischio di decesso», spiega a Wired l'amministratore delegato di Moderna, Stéphane Bancel.
Pesante, tuttavia, l’impatto della pandemia sulla ricerca in quanto, come aggiunge l’amministratore delegato di Moderna, tutto era già pronto per la partenza, ma la necessità di proteggere i pazienti oncologici dal Coronavirus ha rallentato di almeno un anno l’esito dello studio.
Prima di poter essere utilizzato, il trattamento dovrà superare il trial di fase 3, decisivo per l’eventuale approvazione da parte delle agenzie regolatorie.
I prossimi passi saranno coinvolgere nello studio anche altri tipi di tumori, nella speranza di ottenere gli stessi risultati.