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Influenza e calo di forze: come riacquistare energia

Sanihelp.it – Dopo aver raggiunto il picco di diffusione in febbraio, l’influenza comincia ufficialmente a battere la ritirata, lasciando al fisico giusto il tempo per riprendersi dalla malattia e prepararsi all’imminente cambio di stagione, che tra meno di un mese ci traghetterà dall’inverno alla primavera.


Tirando le somme, l’influenza di quest’anno ha conosciuto, dal punto di vista clinico, due evoluzioni differenti: una forma che ha coinvolto essenzialmente le funzionalità del tratto gastrointestinale, ed un’altra che ha invece interessato prevalentemente bronchi e polmoni.

«Entrambe le forme sono risultate essere efficacemente gestibili con l’omeopatia» precisa Dario Chiriacò, omeopata, presidente dell’Ordine dei Medici di Rieti e responsabile della commissione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) per le medicine non convenzionali.

Per la forma influenzale che ha colpito l’apparato digerente, sono infatti risultati decisamente efficaci l’Arsenicum album 5 CH (cioè l’Arsenicum sottoposto a 5 diluizioni secondo il metodo di Hahnemann, che si basa sulla proporzione di 1 grammo o 2 millilitri di estratto vegetale ogni 100 millilitri di acqua o alcol) e il complesso R4 (costituito da Acidum phosphoricum, Baptisia, Chamomilla, Chininum arsenicosum, Colocynthis, Ferrum phosphoricum, Mercurius sublimatus corrosivus, Oleander, Rhus toxicodendron e Veratrum album).

La Bryonia e l’R48 (un composto di Acidum picrinicum, Bryonia, China, Dulcamara, Ferrum phosphoricum, Kalium carbonicum, Lycopodium, Phosphorus, Sepia e Silicea) sono state invece individuate come le strategie più indicate per curare bronchiti e infezioni polmonari.

«Il trattamento dell’influenza, però, non si deve né si può limitare alla sola fase acuta – precisa il dottor Chiriacò – Com’è noto, infatti, per quanto sia per lo più benigna e autorisolutiva, questa infezione può essere accompagnata da una condizione di stanchezza, meglio nota come astenia, che talvolta è destinata a permanere per qualche settimana».

Questa spossatezza colpisce in particolare gli anziani, i portatori di malattie croniche (come cardiopatie, diabete e bronchite cronica) e anche coloro i quali, nonostante febbre e malessere, non si sono concessi nemmeno un giorno di riposo, mettendo a dura prova la resistenza fisica e immunitaria.  


Per queste persone e generalmente per tutti coloro che accusano fiacchezza, scompensi e mancanza di energie, il periodo di convalescenza merita un’attenzione particolare, che può essere supportata dai benefici derivati da piante come la China (un albero di origine sudamericana la cui corteccia contiene degli estratti in grado di agire sul fegato e sull’intestino favorendo il ripristino dei liquidi persi attraverso febbre, vomito e diarrea) o come la Pulsatilla e lo Stannum metallicum, che esercitano invece un’azione benefica sull’apparato respiratorio, aiutandolo a superare i postumi dei sintomi catarrali e in particolare della tosse.

«Un energizzante indicato su larga scala è VC15 forte – aggiunge il dottor Chiriacò – utile in tutte le situazioni di calo energetico: esso contiene otto componenti naturali (Acidum phosphoricum, Ignatia, Ginseng, Helonias dioica, Cocculus, Zincum metallicum, Citrus limonum e Sepia) che agiscono in perfetta sinergia stimolando le risorse energetiche del paziente, incluse quelle immunitarie».

Il VC15 è infatti un prodotto omeopatico che non solo permette di conservare forza e vitalità necessarie a superare indenni influenze e condizioni meteorologiche avverse tipiche di questo periodo, ma che permette anche di prepararsi al cambio di stagione ormai alle porte. Un supporto insomma, per salutare definitivamente inverno e influenze, e farsi trovare perfettamente in sintonia con la stagione della rinascita e della bellezza.

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