Scarlattina
INDICE
Un tempo assai temuta per le gravi conseguenze sulle articolazioni e sul cuore, oggi grazie agli antibiotici la scarlattina non fa più paura. Ma deve essere ben curata…
Categoria: Malattie infettive
Che cos’è – Scarlattina
Una ventata rosso scarlatto
Detta anche seconda malattia, la scarlattina è causata da un batterio, lo Streptococco Beta-emolitico di gruppo A, che penetra attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori.
Si tratta dunque dell’unica tra le malattie esantematiche tipiche dell’infanzia a non essere di origine virale. Può trasmettersi facilmente per via aerea con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando, oppure attraverso il contatto diretto con le secrezioni della persona malata, per esempio il muco e la saliva. In genere colpisce i bambini tra i 3 e i 10 anni di vita.
Poiché esistono diversi ceppi di questo Streptococco, ci si può ammalare di scarlattina più volte.
Un soggetto è molto contagioso durante la fase acuta della scarlattina, è poco infettante nel periodo che precede la malattia, e non lo è più dopo 24-48 ore dall’inizio della terapia antibiotica.
Sia la scarlattina tipica che quella con sintomi più lievi possono complicarsi con una glomerulonefrite, ad andamento in genere benigno, o con la malattia reumatica, che può provocare danni anche seri a cuore ed articolazioni. Quest’ultima complicanza colpisce però solo i soggetti non trattati con antibiotici.
Prima dell’avvento della terapia antibiotica il tasso di mortalità in malati di scarlattina era alto (15-20%); oggi ciò si è notevolmente ridimensionato (<1%).
La scoperta degli antibiotici ha inoltre pressoché scongiurato la comparsa di gravi complicazioni quali otite media, polmonite, setticemia, osteomielite, febbre reumatica, glomerulonefrite acuta.
Nonostante questi progressi, tutt’ora non esiste un vaccino contro la scarlattina, quindi l’unico modo per prevenirla è quello di evitare il contagio. I soggetti a contatto con il bambino malato, se non sono immuni alla malattia, per proteggersi dovrebbero assumere anche loro antibiotici per i primi due giorni di terapia del bambino.
6539
Sintomi – Scarlattina
Scarlattina: i sintomi
Il quadro clinico della malattia può essere suddiviso in tre fasi.
La fase dell’incubazione si manifesta a 2-7 giorni dal contagio con un rialzo termico improvviso fino a 39°-40° associato a brividi, mal di testa, vomito e mal di gola.
Dopo 1-2 giorni, letonsille appaiono gonfie e arrossate, il palato molto arrossato, tendente al rosso scarlatto, la lingia biancastra punteggiata di macchie rosse (lingua a fragola). La febbre rimane costante, a volte anche elevata, e i linfonodi del collo risultano ingrossati e dolenti.
A questo punto la malattia entra nella sua fase più tipica, detta fase delle macchie. Esse si manifestano con un’eruzione cutanea (in termine medicoesantema) costituita puntini rossi fittissimi, poco rilevati, confluenti in chiazze più grandi che interessano all’inizio le ascelle, il collo e l’inguine e poi si estendono al resto del corpo.
Il viso è molto arrossato, tranne l’area del naso, del mento e della bocca che rimane bianca. Per questa caratteristica distribuzione si parla anche di maschera scarlattinosa. In questo stesso periodo si manifestano febbre, talvolta vomito, malessere generale, cefalea, mal di gola.
La lingua prima appare ricoperta da una patina biancastra, poi diviene molto rossa con piccole papille rilevate (lingua detta a lampone). Le tonsille sono gonfie, molto rosse, talora ricoperte di pus.
Altro segno caratteristico della scarlattina è il segno della mano gialla. Dopo aver appoggiato la mano a piatto sulla cute dell’addome, la si solleva rapidamente: l’esantema scompare e si apprezza l’impronta della mano del colore subitterico. Questo colore di fondo è dovuto all’azione emolitica dello streptococco che determina un aumento della bilirubina.
Dopo 2-4 giorni si entra finalmente nella fase della guarigione: l’eruzione cutanea scompare progressivamente insieme alla febbre, e la pelle tende a desquamarsi. La guarigione completa avviene in circa due settimane.
Accanto a questo quadro tipico sono possibili forme lievi, in cui l’esantema è molto modesto e fugace, e la febbre e gli altri sintomi possono essere pressoché assenti (questa forma è detta scarlattinetta, o quarta malattia).
Se il bambino si ammala bisogna curarlo con attenzione, perché la scarlattina può portare delle serie complicazioni, come la febbre reumatica o reumatismo articolare acuto, una malattia che colpisce le articolazioni delle mani e dei piedi e che richiede il ricovero in ospedale.
La diagnosi di scarlattina
Per essere sicuri che si tratti di scarlattina, occorre dimostrare l’infezione da streptococco.
Questo è possibile in due modi.
– Con il tampone faringeo, passando sulle tonsille l’estremità ricoperta di cotone di un sottile bastoncino. Nel materiale così raccolto si cerca la presenza del batterio.
– Con l’esame del sangue, dosando gli anticorpi contro lo streptococco (titolo anti streptolisinico o TAS). Un valore già elevato può dipendere da un’infezione passata, mentre un suo aumento a distanza di 15 giorni dimostra che l’infezione è in atto.
Nel sospetto, è sempre bene consultare il medico se:
– il bambino perde saliva e fa molta fatica a deglutire
– le urine del bambino divengono color rosso-marrone
– il bambino sembra stare molto male
– siete preoccupati
La denuncia della malattia è obbligatoria, e anche nelle forme lievi è consigliabile isolare l’ammalato. Un bambino può tornare in comunità non prima di 48 ore dall’inizio della terapia antibiotica, in ogni caso quando ritorna a essere in buone condizioni di salute.
6541
Cura e Terapia – Scarlattina
Guarire dalla scarlattina
La guarigione dalla scarlattina avviene in circa due settimane. Trattandosi di un’infezione batterica, la scarlattina viene curata con gli antibiotici: la cura deve essere seguita almeno per dieci giorni, ma già dal terzo giorno il bambino non è più contagioso.
La terapia prevede la somministrazione di antibiotici per bocca (amoxicillina, ampicillina, eritromicina).
È previsto un periodo di contumacia di 10 giorni dall’inizio del trattamento, o di 15 giorni dopo 2 tamponi negativi sul secreto oro-faringeo. Per i conviventi è prevista una contumacia di 7 giorni, a meno che non si proceda a trattamento antibiotico o a chemioprofilassi con somministrazione di una dose unica di 1 200 000 U di penicillina AP.
La scarlattina può dare complicazioni di vario tipo suddivise in tossiche (miocardite), settiche (otite, broncopolmonite) e immunologiche (malattia reumatica, glomerulonefrite post-streptococcica). Queste però sono, generalmente, prevenute dalla normale terapia antibiotica durante la fase acuta.
Durante la fase acuta, occorre tenere il bambino a letto, a riposo, poiché i sintomi di questa infezione sono piuttosto intensi e il piccolo può essere particolarmente spossato.
Infine, è importante idratare molto il bimbo, dandogli spesso da bere e proponendogli una dieta a base di cibi liquidi con brodi, passati di verdura e succhi di frutta.
6542
Da sapere – Scarlattina
Scarlattina: meglio sapere che…
• Il tampone faringeo serve per identificare la presenza dello Streptococco beta emolitico A in gola
• è utile tenere sotto osservazione i bambini che sono stati a contatto con il malato, e riferire al medico la comparsa di sintomi anche lievi (mal di gola, febbricola, eruzioni cutanee)
• se si verifica a scuola un caso di scarlattina, non è di solito necessario né utile eseguire il tampone faringeo a tappeto a tutti i bambini, anche a quelli senza sintomi, perché si rischierebbe di individuare molti portatori sani (che hanno lo Streptococco in gola senza essere malati), che non necessitano di alcuna terapia
• Le infezioni da scarlattina in gravidanza non provocano malformazioni fetali. Rari casi di aborti e parti prematuri, nonchè manifestazioni di infezioni da streptococco nel neonato, erano registrate solo quando non esistevano gli antibiotici. Se durante la gravidanza si sospetta di aver contratto un’infezione da streptococco, lo si può verificare attraverso il dosaggio nel sangue di una sostanza che si chiama ASLO oppure TAS. Inoltre si possono fare dei tamponi vaginali e faringei che possono verificare la presenza di questo microrganismo. Dopo il parto, a giudizio del pediatra, si possono effettuare tamponi faringei e dosaggi dell’ ASLO al neonato. In gravidanza si può effettuare una prevenzione, se si vive a contatto con un bambino affetto da scarlattina: esistono antibiotici, assolutamente innocui per il feto, somministrati a giudizio del ginecologo curante.
6543
Glossario per Scarlattina – Enciclopedia medica Sanihelp.it
Farmaci
– MACRORAL*12CPR 600MG
– MACRORAL*GRAT 30G 250MG/5ML
– MACRORAL*OS GRAT 8BUST 900MG
– MIOCAMEN*12CPR RIV 600MG
– MIOCAMEN*GRAT 30G 250MG/5ML
– MIOCAMEN*GRAT 8BUST 900MG
– MIOKACIN*12CPR RIV 600MG
– MIOKACIN*GRAT 30G 250MG/5ML
– MIOKACIN*OS GRAT 8BUST 900MG
– ROVAMICINA*12CPR RIV 3000000UI
– SPIRAMICINA MG*12CPR RIV3/M UI
– SPIROMIX*12CPR RIV 3/M UI
Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti
aritmia
alterazioni del battito cardiaco
accelerazione del battito
dolore alla bocca
lesioni della bocca
lesioni della mucosa della bocca
brufoli
dolore al cavo orale
cefalea
chiazze
repulsione per il cibo
conato
aumento del ritmo del cuore
arrossamento della cute
colorazione gialla della cute
desquamazione della cute
lesioni della cute
manifestazioni a carico della cute
sfogo della cute
emicrania
enantema
eritema
esantema
faringodinia
febbre
foruncoli
aumento della frequenza cardiaca
male di gola
ipertermia
itterizia
ittero
macchie
lesioni delle mucose
nausea
colorazione gialla degli occhi
dolore alla pancia
papule
arrossamento della pelle
colorazione gialla della pelle
lesioni della pelle
manifestazioni a carico della pelle
irregolarità del polso
aumento delle pulsazioni
irregolarità delle pulsazioni
pustole
rigetto
rigurgito
alterazioni del ritmo cardiaco
aumento del ritmo
tachicardia
innalzamento della temperatura
male di testa
colore scuro dell’urina
dolore al ventre
alterazioni del viso
voltastomaco
vomito
sensazione di vomito