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ossiuriasi

COLLEGAMENTI

Ossiuriasi

La malattia è anche conosciuta come:
enterobiasi, infezione da ossiuri


Parassitosi intestinale provocata dall’Enterobius vermicularis, l’infestazione è provocata dall’ingestione delle uova che si schiudono nell’intestino tenue dando origine a vermi ache si attaccano alle pareti dell’intestino crasso

Categoria: Malattie infettive

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Che cos’è – Ossiuriasi

L’Enterobius vermicularis è la causa della parassitosi

Parassitosi intestinale provocata dall’Enterobius vermicularis, comunemente noto come ossiuro, un verme bianco e filiforme, lungo fino a 12 cm. L’infestazione è provocata dall’ingestione delle uova che possono trovarsi nel terreno e nei concimi animali. Dopo poche ore dal contagio, le uova arrivano nell’intestino tenue dove si schiudono facendo fuoriuscire le larve che raggiungono poi l’intestino crasso, qui si attaccano alla mucosa intestinale e  in poche settimane diventano vermi adulti. Le femmine sono solite deporre le uova intorno all’orifizio anale dove possono essere individuate facilmente durante un esame visivo, mentre i vermi adulti sono facilmente identificabili nelle feci.
L’Enterobius vermicularis è ampiamente diffuso, con una predilezione per le regioni temperate, e secondo una stima approssimativa sarebbero circa 500 milione le persone colpite da questa parassitosi in tutto il mondo. L’infezione colpisce in modo particolare in bambini che entrano in contatto con le uova del parassita giocando su un terreno infestato o manipolando oggetti contaminati.  Le scarse condizioni igieniche, la mancanza di acqua decontaminata, il contatto con animali favoriscono l’insorgenza della malattia. Frequenti sono i casi di auto reinfestazione, le uova depositate nelle pliche perianali possono infatti facilmente depositarsi sulle mani e di conseguenza essere ingerite causando nuovamente il contagio.
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Prevenzione – Ossiuriasi


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Frequenti disturbi e fastidi

In alcuni casi l’infezione si manifesta in modo asintomatico, ma più frequentemente sono presenti disturbi e fastidi, segni inequivocabili della parassitosi in atto.
Uno dei sintomi più frequenti è il prurito che si manifesta nella regione anale e, vista l’attitudine delle femmine di ossiuro a depositare le uova durante la notte, il fastidio si manifesta più frequentemente durante le ore notturne. A causa del prurito e dell’irritazione causata dalla sostanza gelatinosa rilasciata delle femmine del verme, il sonno risulta discontinuo e disturbato e l’azione di grattamento può causare piccole lesioni interno all’ano.
Nelle bambine, e più raramente nelle donne adulte, i vermi possono penetrare nell’apparato genitale causando vulvovaginiti e cistiti.
Oltre al prurito, gli altri sintomi che possono indicare una parassitosi in corso sono mal di testa, irrequietezza, dolore addominale, nausea e vomito. In casi estremi possono anche manifestarsi appendicite acuta, dovuta alla ostruzione meccanica da parte dei vermi del lume appendicolare, e salpingite, un processo infiammatorio che interessa le tube di Falloppio.
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Sintomi – Ossiuriasi


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Da evitare il contatto con superfici e materiale contaminati

Dal momento che il contagio è causato principalmente dalla manipolazione di oggetti contaminati dalle uova degli ossiuri, la prevenzione consiste nell’evitare  il contatto con superfici o materiali infetti.  In ogni caso, la pulizia delle mani con acqua potabile e sapone, soprattutto dopo essere stati a contatto con animali o dopo aver lavorato il terreno, resta una delle pratiche migliori per evitare il contagio.
La trasmissione del parassita può avvenire anche da persona a persona attraverso il contatto con indumenti o oggetti contaminati, in questo caso si raccomanda di lavare ad alte temperature, 60°C almeno, biancheria e abiti contaminati. È inoltre raccomandabile evitare l’uso condiviso di asciugamani, tovaglioli e lenzuola.
Il prurito  e il conseguente grattamento provoca il deposito di uova sulle dita che in questo modo possono essere disperse e trasmesse molto facilmente, per questo in caso di infestazione di raccomanda un’accurata igiene intima mattutina, in modo da eliminare tutte le uova depositate nella notte. Visto l’alto grado di trasmissibilità del parassita, in caso di infezione le norme igieniche vanno rigidamente osservate al fine di evitare sia la trasmissione del parassita a soggetti sani sia l’auto reinfestazione, molto frequente soprattutto fra i bambini.
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Diagnosi – Ossiuriasi


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Esame visivo e scotch test decisivi per la diagnosi

La diagnosi è abbastanza semplice  e si basa sull’individuazione della presenza del verme a cui segue poi un’adeguata terapia antibiotica.
Si prosegue quindi ad un primo esame visivo nella zona anale, non è raro infatti che gli ossiuri si possano vedere già ad occhio nudo, intorno all’ano o, più raramente, nelle feci dove si presentano come piccoli filamenti bianchi simili a fili di cotone. Talvolta i vermi si possono trovare anche all’interno degli slip.
Per avere conferma definitiva della diagnosi si procede comunque con un esame che viene definito scotch test e che si effettua tramite la raccolta di un campione di uova da analizzare.  Si esegue preferibilmente al mattino tramite una striscia adesiva trasparente, si preleva un campione  nell’area anale e con questo materiale si prepara un vetrino. Attraverso l’osservazione al microscopio sarà poi possibile identificare le caratteristiche delle uova di ossiuro.
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Cura e Terapia – Ossiuriasi


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Antielmintici per eliminare il parassita e le ricadute

Per ottenere una rapida ed efficace guarigione la terapia consiste nella somministrazione di  farmaci antielmintici che eliminano il parassita.  La cura più frequente è costituita da pirantel pompato, che provoca un blocco neuro-muscolare degli elminti con paralisi ed espulsione, pervinio pomoato o mebendazolo.
Vista l’alta possibilità di recidiva, il trattamento è da ripetere a distanza di 15 giorni dalla prima somministrazione e in genere due applicazioni sono sufficienti per debellare la malattia. Per evitare il contagio il trattamento va esteso a tutti i membri del gruppo familiare in modo da debellare definitivamente la presenza del parassita e anche gli effetti  personali come biancheria intima ed indumenti vanno sottoposti a sterilizzazione.
Si tratta comunque di un’infezione autolimitante e spesso, osservando rigidamente le corrette prescrizioni igieniche, la presenza del parassita regredisce spontaneamente senza arrecare alcuna danno.
Per il trattamento del prurito anale,  la manifestazione più sintomatica e fastidiosa della parassitosi, si può procedere con l’applicazione locale di pomate e unguenti che leniscano il prurito .

 
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Glossario per Ossiuriasi – Enciclopedia medica Sanihelp.it


 – Verme

 – Ossiuriasi

 – Parassitosi

 – Ano

 – Prurito

 – Salpingite

 – Antielmintici

 – Microscopio


Farmaci


 – ZENTEL*3CPR 400MG

Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

dolore all’addome
agitazione
disturbi dell’alimentazione
prurito all’ano
anoressia
diminuzione dell’appetito
disturbi dell’appetito
costipazione
lesioni della cute
manifestazioni a carico della cute
disturbi della defecazione
diarrea
dimagrimento
dissenteria
eccitabilità
eccitazione
disturbi della evacuazione
mancanza della fame
difficoltà di espulsione delle feci
bruciore ai genitali
irritazione ai genitali
perdite dai genitali
impazienza
inappetenza
insonnia
irrequietezza
irritabilità
leucorrea
nervosismo
dolore alla pancia
lesioni della pelle
manifestazioni a carico della pelle
calo di peso
sciolta
snellimento
sonno disturbato
difficoltà a prendere sonno
stipsi
stitichezza
suscettibilità
tensione
bruciore alla vagina
perdite dalla vagina
dolore al ventre
flusso di ventre
alterazioni del viso

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