Calazio
La malattia è anche conosciuta come:
lipogranuloma
INDICE
Alterazione infiammatoria della palpebra causata dall’ostruzione di una ghiandola sebacea. Nella maggior parte dei casi si presenta dapprima con edema palpebrale ed eritema e successivamente evolve in un nodulo. Solitamente si risolve spontaneamente, ma pu? permanere come nodulo cronico visibile o percepibile al tocco palpebrale.
Categoria: Malattie oculistiche
Che cos’è – Calazio
Un’infiammazione causata dall’ostruzione di una ghiandola
Le palpebre possono essere colpite da un’ampia gamma di lesioni e il calazio rientra fra le più comuni e frequenti di alterazioni palpebrali. Si tratta di una patologia infiammatoria della palpebra causata dall’ostruzione della ghiandola sebacea denominata Meibomio preposta alla produzione dello strato oleoso delle lacrime.
A seguito dell’ostruzione, la ghiandola inizia a gonfiarsi e riempirsi di sebo che, rimanendo all’interno, genera pus. Ad un esame visivo si noterà quindi una pallina dura e indolore che può essere localizzata all’esterno della palpebra, tra le ciglia, o anche sotto la palpebra.
Il calazio può manifestarsi come cronicizzazione di un orzaiolo, ma a differenza di quest’ultimo risulta meno doloroso e, solitamente, regredisce spontaneamente nel giro di un paio di settimane o, nei casi più gravi, dopo qualche mese. Nella sua forma più grave può anche provocare astigmatismo e dolore all'occhio a causa della pressione esercitata sulla cornea. Anche i bambini possono essere affetti da questa patologia e tenderanno a cercare sollievo al fastidio sfregando l’occhio colpito, comportamento da evitare in quanto è controproducente per la stessa guarigione.
24859
Prevenzione – Calazio
Pulizia frequente delle ciglia e delle palpebre
Le persone che presentano secrezioni dalle ghiandole di Meibomio più copiose della media possono essere maggiormente a rischio di sviluppare un calazio. In questi casi, la pulizia frequente e accurata delle ciglia e delle palpebre con un comune bastoncino di ovatta imbevuto di acqua calda o olio d'oliva aiuta a mantenere puliti i dotti escretori delle ghiandole di Meibomio e riduce la possibilità di sviluppare la malattia. I soggetti predisposti devono curare inoltre il modo di struccarsi, particolarmente sconsigliate sono le salviette, l'alternativa consiste nel massaggiare delicatamente le palpebre con dischetti di cotone imbevuti di struccante bifasico. Si tratta di una patologia recidivante, quindi se si ha avuto un calazio si ha una maggiore probabilità di sviluppare la malattia in futuro, inoltre, le persone afflitte da acne rosacea, a causa delle alterazioni all’interno delle ghiandole sebacee del viso, sono a maggior rischio. Impacchi caldi alle palpebre prima di coricarsi possono aiutare nella prevenzione e per evitare le recidive l’uso di tetraciclina , che cambia il metabolismo delle ghiandole sebacee, può essere utile.
24861
Sintomi – Calazio
Indolore, si presenta come un rigonfiamento sull’occchio
All’esame visivo esterno il calazio si presenta come un rigonfiamento all'interno o sul bordo della palpebra ed è generalmente indolore al tatto. In alcuni casi può formarsi una crosta sul bordo esterno del rigonfiamento palpebrale e si possono provare piccoli fastidi all’occhio dovuti allo sfregamento. Può verificarsi un aumento della lacrimazione accompagnato, nella fase acuta, da rossore e dolore molto forte. In alcuni casi si nota sensibilità alla luce e aumento della lacrimazione; può rappresentare un problema estetico da non sottovalutare, specie da un punto di vista psicologico. Il calazio è stato messo in relazione con l’acne che pare essere, fra i fattori predisponenti locali, quello più frequente, trattandosi di un’infiammazione che interessa il margine palpebrale, i cui sintomi principali sono bruciore, prurito ai bordi palpebrali e formazione di piccole croste tra le ciglia.
Diagnosi – Calazio
L’osservazione può essere sufficiente per la diagnosi
Il medico procede in prima battuta ad un’analisi diretta del paziente tramite l’osservazione della lesione e una visita oculistica. Già questo primo esame visivo può rendere possibile la diagnosi, ma in caso di lesioni ricorrenti è consigliato un esame istologico che permetta la diagnosi differenziale fra calazio, carcinoma sebaceo, carcinoma basocellulare e linfoma.
Il calazio infatti si riconosce per il rigonfiamento all’interno o sul bordo della palpebra ed è generalmente indolore mentre l’orzaiolo è spesso causato da un’infezione batterica da stafilococco, si individua per il rigonfiamento all’interno o sul bordo della palpebra e a differenza del calazio è doloroso. In casi gravi può addirittura causare un’alterazione della temperatura corporea.
Cura e Terapia – Calazio
Regressione spontanea nella maggior parte dei casi
Raramente lo specialista decide di procedere con una terapia farmacologia, salvo in caso di rosacea, in cui bassi dosaggi prolungati di doxiciclina (100 mg alla settimana per 6 mesi) possono essere benefici. Anche se nella maggioranza dei casi la patologia regredisce spontaneamente, il medico può prescrivere gocce oftalmiche steroidee o antibiotici.
L’applicazione di una pezza calda sull’occhio per circa 10 minuti, da ripetere più volte al giorno, può aiutare a ridurre il gonfiore ammorbidendo gli olii nella ghiandola ostruita favorendo il drenaggio e quindi la guarigione. Il medico può inoltre indicare di massaggiare la formazione alcune volte al giorno per cercare di drenarla.
Se il calazio non scompare entro un mese può essere necessario un ulteriore consulto per decidere una terapia alternativa, nei casi più gravi, infatti, la soluzione potrebbe essere la rimozione chirurgica soprattutto nel caso in cui il rigonfiamento possa causare astigmatismo, in presenza di una curvatura anormale della cornea. È tuttavia davvero raro che si renda necessaria la rimozione chirurgica, visto che nella maggior parte dei casi il calazio scompare spontaneamente.
24864
Glossario per Calazio – Enciclopedia medica Sanihelp.it
Farmaci
– FLUMETOL*COLL 10ML 0,2%
– FLUMETOL*UNG OFT 5G 0,1%
– REDOFF*COLL FL 5ML 0,2%+0,1%
Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti
lesioni delle palpebra
alterazioni del viso
lesioni all’occhio